domenica 23 ottobre 2011

La danza degli alberi e i quattro elementi.

Venne il sabato della danza degli alberi e dei quattro elementi.
Fu un pomeriggio di luce calda intrecciata a sospiri di vento.
Fu il giorno della fiaba danzata nei suoni del bosco.
E furono ritmi di Hatha Yoga
l'unione dei due contrasti
la luna che bacia il sole
radici di terra
lava incandescente
nuvole giocose
l'oceano coperto di pace.

SCENARIO per CUORE APERTO

L u o g o   Isola del vulcano

A b i t a n t i   I s o l a 
Alberi secolari
Delfini irriverenti
Nuvole magiche
Fiume di lava incandescente

Isola del vulcano
I quattro elementi: terra acqua aria fuoco
E’ un’isola dove l’uomo non è mai arrivato.
Vi abita da migliaia di anni un vulcano maestoso.
Non esiste alcun modo di raggiungerla, a meno di trasformarsi in pesci oceanici o animali volanti.

Alberi secolari - Terra
Sono alberi centenari che conoscono la capacità di rigenerare la vita anche quando degli uomini incauti si permettono di offenderli o si illudono di poterli abbattere definitivamente.

Delfini irriverenti  - Acqua
Sono delfini prelevati dal mare aperto, costretti per un lungo periodo in pochi metri di piscina artificiale a esibirsi in sciocchi ammaestramenti. Un bel giorno, con un inchino irriverente, dicono ‘Ciao ciao a tutti!’ per riprendere la via del mare aperto, tornando a sguazzare liberi nelle acque situate intorno all’Isola del vulcano.

Nuvole magiche - Aria
Sono nuvole che, grazie a un particolare giro di vento dell’isola, volano così basse da accarezzare il terreno, giocare con le onde del mare, affacciarsi nella pancia del vulcano per corteggiarlo.

Fiume di lava incandescente - Fuoco
Il fiume di lava incandescente si nasconde per mesi e anni nella pancia del vulcano.
Nei giorni del gran mistero, si sveglia e inizia a scorrere lento dalle pendici del vulcano fino alla spiaggia.

*** ***
Libera ispirazione per la danza
La danza delle grandi madri
Clarissa Pinkola Estés, Frassinelli, 2006

Chi può dire che una cosa a noi cara
 tagliata  in mille pezzi
sia davvero morta?

Gli alberi figlie
Ogni albero ha, sottoterra, una visione primaria di se stesso. Sotto la terra il venerabile albero custodisce “un albero nascosto”, ancorato a radici vitali che attingono incessantemente ad acque invisibili. Da queste radici, l’anima nascosta dell’albero spinge l’energia verso l’alto [e anche verso l’altro], così che la sua vera e più audace e sapiente natura sbocci in superficie.

[...] ebbe inizio ciò che io chiamo “un miracolo lento”. Dal ceppo piatto del vecchio albero della grande madre [abbattuto per mano di uomini incauti], spuntarono dodici alberelli. Diritti. Robusti. Ondeggianti. Che danzavano in cerchio. In cima al ceppo. Lungo i suoi bordi…dodici alberi danzanti.
I dodici alberi che si innalzarono dal corpo della vecchia pianta di pioppo erano chiaramente le sue figlie. Nel mito un simile “albero con i germogli” è talvolta chiamato “albero del cerchio fatato”; spiriti che germogliano da una pianta apparentemente morta… per danzare e danzare nella nuova vita di gioia. Le piante non sono seminate. Sono evocazioni.

martedì 18 ottobre 2011

Il sogno del NON bambino.

C'era una notte,
la notte del sogno del bambino imprigionato nel fascino del NON.
NON si poteva più separare dal NON.
Che per lui NON era una parola magica.
Una parola che si legge allo stesso modo da sinistra verso destra e da destra verso sinistra.
Ripeteva sempre che NON
NON può NON essere una parola magica.
Era il bambino che NON dormiva mai.
Il bambino che NON dormiva perché NON poteva tacere.
Così il bambino parlava sempre, giorno e notte, pur di NON dormire.
NON parlava per parlare, solo per NON tacere.
NON stava sveglio per il desiderio di essere sveglio.
Solo per intima fedeltà all'idea di NON dormire.
Mentre si accorgeva di trasformarsi nel NON bambino veniva colto da attacchi di panico.
Allora chiedeva aiuto alla mamma o a ogni adulto che gli volesse bene.
Perché lui NON voleva essere prigioniero della sua paura.
E NON voleva restare un NON bambino per sempre.

giovedì 6 ottobre 2011