venerdì 20 aprile 2012

CoscienzAcritica?


Condivido a pieno e ringrazio David Bidussa per la chiarezza dell'argomentazione nel suo articolo
E' possibile scrivere la storia delle stragi dell'Italia degli anni '70?
del quale suggerisco l'attenta lettura
Lo ringrazio soprattutto dopo aver letto l'instant book 43 anni di Adriano Sofri e dopo aver visto il film Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana.
Confesso che in questi giorni sono parecchio disorientata. 
Confesso di essere anche addolorata dall'aver appreso cose che non sapevo e mai avrei immaginato. 
Mi riferisco, in particolare, agli stretti rapporti che legarono gli Anarchici milanesi a loschi individui sedicenti mussoliniani e palesemente fascisti. 
Avevo 3 anni nel '69. 
L'unico modo a disposizione per comprendere il clima di quel periodo è stato leggere tutto quel che trovavo, vedere e rivedere le puntate de La notte della Repubblica di Sergio Zavoli, assistere a dibattiti e interviste, cercare di individuare i possibili fili di connessione con quel terrorismo col quale ho convissuto mentre crescevo, interpellare tante persone informate sui fatti, tempestare mia madre (Insegnante di Storia e Filosofia molto impegnata) di domande su cosa fosse accaduto nelle scuole negli anni dal '66 al '69. 
In realtà avrei voluto scrivere un pezzo su questo blog, cercando le parole per descrivere le emozioni di una parte della mia generazione (quella degli 'splendidi' quarantenni) mentre assiste alla proiezione del film di Giordana o si appresta alla faticosa lettura dell'instant book di Sofri.
Invece non è possibile.
Non posso scriverne perché a questo punto, dopo essermi documentata (o dopo aver creduto di esserlo), mi sento tragicamente ignorante e, inoltre, percepisco la presenza di strane ombre che aleggiano intorno a ogni mio pensiero. 
Il pezzo lo avrei voluto intitolare CoscienzAcritica: la A di anarchia, già. 
Ma come conoscere e riconoscere e comprendere oggi quegli aspetti della realtà anarchica milanese che mi sono sempre sfuggiti per lunghi anni?
Allo stato attuale di conoscenza dei fatti mi accorgo di essere in grado di scrivere solo un elenco di domande inquietanti da rivolgere a chi in quel periodo aveva superato l'adolescenza. 
Eppure, come si usa dire, credevo appunto di essermi documentata. 
E' che il 'documentarsi' in questo guazzabuglio storico e politico, come dice David Bidussa, non basta affatto né a conoscere né a comprendere.