sabato 20 dicembre 2014

L'amore non sbaglia



Quando sento dire che un amore è sbagliato non ci credo mai fino in fondo.
L'amore sbagliato è un ossimoro.
L'amore, se è amore, è giusto in quanto tale.
Se si ha la fortuna di amare in modo profondamente innamorato, se si ama al di là del tempo che passa e dello spazio che divide, l'amore è la cosa più giusta che esista nella vita di un essere umano.
L'amore non sbaglia.
L'amore ha la sua intrinseca precisione pur essendo figlio del mistero dei misteri.
A noi tocca il difficile compito di riconoscerlo per davvero, di accettarne le conseguenze, senza contrastarlo, senza maltrattarlo, senza svilirne la potenza disorientante e al contempo magnifica.
L'amore è il magnifico, per eccellenza.

lunedì 15 dicembre 2014

Treccia di luna




Pioggia di luna intera
Terra inzuppata d'amore
Treccia di sale di onda di vento
Tre gocce, un sol canto

giovedì 4 dicembre 2014

Essenza




L'essenza di questa assenza si chiama amore.
Negare equivale a abortire.
La fuga tradisce il cuore.
E gli occhi umidi si fanno udire.
Il Noi ferito, offeso, abbandonato.
Riduzione dall'Uno al Dimezzato.
Nulla di tutto ciò vorrei patire.
Il vento saprà virare nel buon favore.

mercoledì 26 novembre 2014

Foglia sfogliata





Stanotte il sogno
E' lettera innamorata
Stropicciata di vento
Madre tormento
Foglia ancora sfogliata
Luce del bisogno

domenica 23 novembre 2014

Il giovane favoloso. Giacomo Leopardi



MinimaRecensione



Il giovane favoloso. Una occasione perduta.



Era estate quando uscirono recensioni interviste annunciazioni, con pretese di rivelazione rivoluzionaria, sul nuovo film di Mario Martone, Il giovane favoloso, dedicato a Giacomo Leopardi.

Da grande appassionata dell'opera di Leopardi, uno dei più straordinari pensatori di sempre, confesso che il titolo mi pose da subito in posizione di allarmata curiosità.

Favoloso: in che senso?
Vuoi vedere che finalmente ritroveremo il genio leopardiano restituito alla sua strabiliante grandezza, senza parole vuote su presunto pessimismo/ottimismo...

A incuriosirmi, in modo meno allarmante, furono poi le dichiarazioni del regista in merito al desiderio di riabilitare gli aspetti luminosi e positivi del pensiero leopardiano, nonché la preannunciata restituzione dei giusti contorni all'ambiente familiare, con tanto di riabilitazione della figura di Monaldo (padre di Giacomo).

Ebbene, dopo la visione tardiva del film, mi ritrovo alquanto spaesata.

Provo a tenere insieme, isolandole dal senso generale di spaesamento, le sensazioni più gradevoli.

Elio Germano è bravissimo, la scelta di Martone di affidargli il ruolo di Giacomo è davvero felice.

La fotografia è di buon livello, stessa cosa direi della regia (in senso strettamente cinematografico) non fosse che qui si aprono una serie di parentesi che spostano in zone ammantate di disagio.

Ci sono infatti alcune incursioni teatrali di dubbio gusto, decisamente fuori contesto narrativo, soprattutto nella seconda parte del film.

L'attenzione dedicata agli aspetti delle costellazioni negative che gravano intorno alla salute di Giacomo Leopardi appare a tratti morbosa e sortisce l'effetto di sfuocare la portata immensa del suo genio creativo.

Inoltre, non ho visto alcuna riabilitazione della figura di Monaldo né ho potuto cogliere nuovi tagli interpretativi sul contesto familiare leopardiano.

E la scelta di suddividere il film in filoni narrativi legati quasi esclusivamente agli spostamenti geografici da Recanati a Firenze, a Roma e a Napoli, mette in luce le grandi ombre sulla cura dedicata alla sceneggiatura.

Ecco perché a Il giovane favoloso mi ritrovo a apporre il sottotitolo di Una occasione perduta.

Dovessi rispolverare i giudizi delle Scuole Medie - quando mi scoprivo con meraviglia e stupore innamorata della poesia di Giacomo Leopardi, al punto da portare all'esame di terza media Alla luna e altre splendide poesie semi-sconosciute - conferirei al film di Martone un bel Sufficiente++ (giudizio appioppato diverse volte ai miei commenti critici, refrattari alle categorie preordinate del pensiero).


mercoledì 8 ottobre 2014

Recensioni particolari. Italia povera, povera Italia.









***  ***  ***
Andersen, n. 298, dicembre 2012

Italia povera, povera Italia

Quel genio di Massimo Bucchi


E’ uscito da poche settimane in libreria un libro particolare dal titolo Italia povera. Fatti, contraddizioni, orrori della nostra storia. Un saggio in immagini (il Saggiatore, 120 immagini, Prefazione di Gianni Mura, Euro 13). L’autore è Massimo Bucchi, vignettista geniale che da anni regala sorrisi spiazzanti, e imprescindibili spunti di riflessione, dalle pagine di Repubblica.
Andersen vuole rendere omaggio a Bucchi, collaboratore storico della rivista, evidenziando l’importanza di un volume distante dal mondo dell’infanzia eppure utile ai cittadini desiderosi di affinare la capacità di analisi della realtà.
In Italia povera la storia italiana scorre attraverso una sequenza di immagini che non consentono di edulcorare la realtà politica, sociale e culturale del nostro paese. Le vignette di Bucchi sono servite una dietro l’altra per comporre un ritratto acuto e arguto della biografia peninsulare. Ne scaturisce una strepitosa carrellata di perle dell’illustrazione, soppesate dal filtro del pensiero: dentro a ogni singolo componimento si intravede il filo rosso della coscienza critica tipica di un grande intellettuale.
Dice bene Gianni Mura nella prefazione “Non è un caso che Repubblica abbia pubblicato e continui a pubblicare Bucchi nella pagina dei commenti. E’ giusto, perché si tratta di editoriali sotto altra veste”. I nomi scelti per le due rubriche più note, La finestra sul cortile e Sottovuoto, evocano già il peso e la portata delle illustrazioni di Massimo Bucchi. Quando non sono stimoli rivolti alle menti dormienti, si tratta di veri e propri missili d’intelligenza che colpiscono al cuore il problema, tagliando fuori le visioni più rassicuranti. L’ironia nel suo lavoro si mescola ai giochi di parole, talvolta espliciti e facili da cogliere al primo sguardo, altre volte permeati di allusioni meno immediate. Quasi sempre le sue vignette riescono a risvegliare la memoria sui fatti storici e sulle incongruenze politiche del “bel paese”, qui provocatoriamente rinominato Il Babel paese (cfr. la terza illustrazione, a pagina 17) nello scenario apocalittico di uno schianto aereo sulla torre di Babele, con chiaro rimando alla tragedia dell’11 settembre. Dicono di lui che sia pessimista, alcuni giornalisti della carta stampata lo dipingono, senza mezzi termini, come un sovversivo. Intendersi sulle definizioni non è mai facile. Se discostarsi dalla banalità dei luoghi comuni, prendendo le distanze dalla retorica e dall’ipocrisia, equivale a sovvertire un ordine convenzionale, allora l’idea che l’arte di Bucchi rientri nella categoria del sovversivo va accolta. Sarebbe tuttavia preferibile ricordare l’alto valore della riflessione morale presente sullo sfondo delle sue illustrazioni piuttosto che colmare ansie definitorie improprie dei linguaggi artistici. Massimo Bucchi non suscita mai indifferenza: chi lo ama lo segue in modo quasi fideistico; chi non riesce a seguirlo lo ritiene snob e impopolare. Del resto, quando non si voglia cadere nella trappola della popolarità ad ogni costo, il rischio di essere tacciati di snobismo va messo in conto fin dal principio. Senza che ciò scalfisca, in alcun modo, la portata geniale della creatività espressiva.

[Recensioni particolari di Valeria Salmon]


martedì 7 ottobre 2014

Diluvio profluvio



Diluvia in città
Diluvia tra le valli della mia vita
Diluvio profluvio
Di lacrime e pioggia
Diluvio d'amore dimezzato
Diluvia sulla città del sole

martedì 16 settembre 2014

Gli equivoci del cuore




Gli equivoci del cuore sono fili sospesi.
Gli equivoci del cuore sono pensieri storti.
Gli equivoci del cuore sono negli angoli.
Gli equivoci del cuore sono gli spigoli.
Gli equivoci del cuore sono l'immobilità.
Gli equivoci del cuore sono il rinunciare.
Gli equivoci del cuore sono gusci solitari.
Gli equivoci del cuore sono vuoti di senso.
Gli equivoci del cuore non siamo noi.
Gli equivoci del cuore sono fantasmi puri.


[14.09.2014]

Girotondo notturno




Dice la gatta
che le stelle
piangono a dirotto
per compensare
i sorrisi perfidi
del cuore nero.

Dice il sole
che i gatti
danzano il girotondo
di luce azzurra
per mettere all'angolo
temporali e fantasmi.

Dice la notte
che le nuvole
si sono offese
per colpa dei gatti
ubriachi d'amore
e d'anarchia.



venerdì 8 agosto 2014

Sogni con le ali


Due angeli


Due angeli si sono accomodati sul mio divano.
Parlano la lingua dei sogni.
Raccontano strane storie di amore senza tempo e di tempi senza amore.
Credono in un solo Re della vita terrena:
Caos.
Ritengono che la Regina Armonia e la Principessa Felicità si possano incontrare nei vasti cieli o negli abissi marini.
Hanno gli occhi color del grano.
Lo sguardo fiero di chi ama la verità.
La pelle d'avorio morbido.
Chiedono di essere ascoltati, offrono il dono della reciprocità.
Sarà la notte del doppio ascolto.
Due lune a illuminare il buio.
Sprofonderemo insieme nell'arcipelago dei sogni con le ali.

giovedì 7 agosto 2014

Gocce di velluto



Raccoglietemi col contagocce
Mettetemi in un bicchiere di velluto
Ricomponete la mia anima
Con gesti lievi
Pensatemi nelle parole
Dedicatemi le note più veritiere
Donatemi silenzi pieni di vita
E sguardi lontani
Vicini alla vicinanza del bisogno
Raccoglietemi con delicatezza
Goccia a goccia
Rinascerò acquatica
Scorrerò di nuovo
Con tuffi coraggiosi
Denudata del dolore
Nuoterò bambina


05.08.2014

venerdì 6 giugno 2014

Pane e cultura, e anche le rose


Pane e cultura.
E anche le rose.
La mia ricetta anti-ignoranza.
Mi nutro di sapere e non ingrasso.
Produco sinapsi e non inquino.
Sfoglio, sottolineo, studio, scartabello.
Ascolto musica, coltivo silenzi.
M'innamoro delle parole e non soffro.
Pane e cultura.
E anche le rose.
Raccolgo sfide e non offendo.
Onda su onda, affiora l'umanità.
Pane e cultura.
E rose rosse di verità.

Bianco



Mi vestirò di bianco
Quando l'amore farà ritorno
Al suo giardino

Ritroverò le voci
Sospiri dentro al silenzio
Felicità incomparabile

Sarà quel bacio nel mattino
Il cinema che c'innamora
Mani e occhi e battiti

Vivranno ancora
Le cose che preferiamo
Suoni ebbri di perfezione

Riscoprirò la gioia
Di attese non disattese
Commossa per sazietà

Mi svestirò di tutto
Nell'armonia del canto
Del mio destino

Colorerò i miei giorni
In verde e in blu
D'insuperabile bellezza


[15.05.2014]

martedì 11 marzo 2014

Quote verdi e quote blu. E quote rosse, gialle, viola, arancioni, nere, bianche, lilla.





Ipocrisia fa rima con misoginia


La barbarie avanza.
Non ho mai sentito tante corbellerie planetarie "quotate" come in queste ultime ore.


Utilizzatori finali che decidono della vita delle donne a colpi di decreto,
fornitrici di se stesse agli utilizzatori finali che sbraitano e rivendicano il diritto di svendersi ai potenti. 

E' semplicemente spaventoso che dei maschi al potere, tra i quali figurano pregiudicati e spregiudicati, si permettano di trattare la metà abbondante dell'umanità come una specie protetta o alla stregua del commercio del latte.

Soltanto coloro che ritengano impari le differenze tra mondo maschile e universo femminile possono percorrere la strada della 'parità', con tanto d'invenzione di quote per specie in via di estinzione, e con ciò proseguire beati nel coltivare e espandere la misoginia.

domenica 2 febbraio 2014

Risalirò il sentiero



Che siano angeli
Che siano volti umani
Che siano alberi adombrati
Che siano spiriti ridenti
O stelle di montagna
O rose color panna
O voci ripensate
O semi o sogni o cento stagni
Risalirò il sentiero
Sola e accompagnata
Io, donna madre
Vestita d'amore offeso
Al passo con il coraggio
Tu, invisibile sale divino
Amico nobile di questa vita
Uniti insieme
Canteremo la gran fatica


[30.01.2014]