giovedì 29 gennaio 2015

American Sniper


MinimaRecensione - American Sniper

American Sniper, storia di guerra di vita di morte


American Sniper di Clint Eastwood è un bel film americano correlato alla tragedia dell'11 Settembre.
Portare al cinema la storia (vera) di un cecchino texano, arruolatosi nel corpo speciale dei Navy SEALs durante la guerra in Iraq, è una scelta intelligente e per nulla scontata dati i paradossi insanabili racchiusi in questa storia estrema di guerra, di vita, di morte.
Uscendo dalla sala, pensosa e profondamente toccata, ho avuto la sensazione di aver visto un film diverso dalla maggior parte delle persone che lo hanno tacciato di americanismo spinto fino alla peggior propaganda guerrafondaia di stampo imperialista.
Nulla di tutto ciò.
La storia (vera) di Chris Kyle, interpretato da un convincente Bradley Cooper, è una storia americana per antonomasia, così come molto americana è la quasi totalità del cinema del mitico Clint Eastwood.
E' evidente a chiunque che la prospettiva di questo gigante del cinema non sia mai stata quella del filantropo pacifico, pacificatore dell'umanità.
Tuttavia in American Sniper - più che in molti altri suoi splendidi film - sono evidenziate con meritevole schiettezza, e con la maestria del miglior cinema made in USA, le aporie riconducibili alla logica perversa della guerra.
Le conseguenze della guerra sui rapporti familiari e sul fragilissimo equilibrio psichico dei reduci sono inquadrate da una prospettiva umana piuttosto delicata, a tratti commovente.
Il finale ai limiti del surreale, che vede Chris Kyle sopravvivere all'orrore terrifico incorporato nella missione militare ma soccombere di fronte alle sue insanabili contraddizioni, corrisponde precisamente al vero.
American Sniper è costruito in modo cinematograficamente sapiente e asciutto, con l'unico difetto di concedere troppo spazio agli scambi in tempo reale cecchini/guerriglieri e con l'eccessivo rimando a un modello da video game che adombra la pellicola di ridondanza.

2 commenti:

  1. Sono d'accordo, anche a me è piaciuto molto.

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  2. Mi fa piacere che non siamo poi così pochi ad aver apprezzato l'ultimo Clint.

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