martedì 9 febbraio 2016

Di questi sogni vorrei sognare


Vorrei poter suggerire al mio inconscio il buon sogno della notte.
Vorrei che ascoltasse il bisogno di onde salate che mi pervade.
Vorrei che intercettasse il desiderio di tuffarmi, sprofondando in mezzo ai pesci camoglini o tra i verdiblu smeraldo della Gallura di maggio, quando il maestrale profuma di mirto e le conchiglie s'impastano di schegge di corallo.
Vorrei che allungasse lo sguardo oltre la linea dell'orizzonte per offrirmi l'anteprima dell'utopia di terra e di mare che è guscio di protezione, casa della mia anima sottile.
Di questi sogni vorrei sognare.
In questi mari vorrei nuotare.
Tra questi mondi vorrei disperdermi.

Vorrei la musica di mare a musicarmi la notte.
L'inconscio sa, l'inconscio contempla le sinfonie notturne della conciliazione e della resa, laddove il corpo spiaggia leggero nella sabbia.
Il mio inconscio risponde, a modo suo parla, si esprime.
Dice che posso volere, anche senza il condizionale.
Dormiremo bene questa notte, noi due uniti in sogno e in utopia di acqua marina.
E sinfonie per pesci conchiglie alghe corallo dune di sabbia.

[8 febbraio 2016]