martedì 11 marzo 2014

Quote verdi e quote blu. E quote rosse, gialle, viola, arancioni, nere, bianche, lilla.





Ipocrisia fa rima con misoginia


La barbarie avanza.
Non ho mai sentito tante corbellerie planetarie "quotate" come in queste ultime ore.


Utilizzatori finali che decidono della vita delle donne a colpi di decreto,
fornitrici di se stesse agli utilizzatori finali che sbraitano e rivendicano il diritto di svendersi ai potenti. 

E' semplicemente spaventoso che dei maschi al potere, tra i quali figurano pregiudicati e spregiudicati, si permettano di trattare la metà abbondante dell'umanità come una specie protetta o alla stregua del commercio del latte.

Soltanto coloro che ritengano impari le differenze tra mondo maschile e universo femminile possono percorrere la strada della 'parità', con tanto d'invenzione di quote per specie in via di estinzione, e con ciò proseguire beati nel coltivare e espandere la misoginia.