venerdì 21 giugno 2013

La cognizione dell'amore



Lui diceva di amarla, lasciando e tornando, lasciando e tornando.
Lei lo amava, da sempre.
Lui farfugliava tutto, il contrario di tutto, tutto al contrario.
Lei s'era trovata a aspettarlo, senza aspettative.
Lui voleva legarla a sé, come un'icona immaginaria.
Per lui gli anni erano pensieri, tra sé e sé.
Per lei un anno era un arco di vita da musicare insieme.
Lui conosceva il Noi soltanto alla prima persona singolare.
Lei gli credeva, credeva anche alle sue bugie.
Lui ripeteva: Nulla è cambiato.
Lei pensava: Appunto.
Lui voleva rubarle la possibilità di dimenticare.
Lei desiderava tornare a volare.
Lui le parlava al condizionale.
Lei amava i verbi coniugati al presente.
Lui pur di non dire Ti amo cominciava a frignare.
Lei pazientava.
Lui scappava.
Lei gli permetteva di tornare.
E lui scappava.
Lei c'era, lui lo sapeva.
Lui fingeva di esserci.
Lei era lì, come l'esserci-nel-mondo.
Lui fuggiva dalla vita e lo chiamava amore.
Lei voleva salpare.
Lui la ancorava alla terra arida.
Lei voleva la sua felicità.
Lui non sopportava di saperla libera e felice.
Lei, in un giorno di giugno, lo salutò.
Ciao ciao, ciao amore, ciao.
Adesso basta.


[1162013]

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