lunedì 10 gennaio 2011

CauteSfide nelle MediaRelazioni

Abstract *

Dal limite nasce il sorprendere. Disabilità, intelligenze altre tra Mediazione e Counseling


Misurarsi con il limite in ogni relazione umana può essere una grande opportunità di crescita.
A partire da un livello di criticità comunicativa (linguistica, dialogica, operativa) piuttosto elevato, l’esperienza di incontro con una giovane ragazza disabile inserita in un contesto familiare-sociale molto attento e presente, si è progressivamente trasformata in una relazione di aiuto dagli esiti inaspettati.
Le criticità che derivano dal manifestarsi esplicito delle imperfezioni comunicative possono funzionare da stimolo per l’attivazione di risorse nuove e di rispecchiamenti positivi che, anche grazie alla professionalità dell’intervento effettuato sotto una scrupolosa supervisione, richiamano implicitamente tutte le persone coinvolte a un triplice livello di cambiamento:

a)      trasformazione interiore
b)      trasformazione relazionale
c)      trasformazione di sistema

Nel contesto di una relazione di aiuto che abbraccia anche l’area della Mediazione, con l’ampia rete di connessioni che la attraversano, riconoscere la possibilità di accogliere nuovi linguaggi espressivi (parole, gesti, sguardi, silenzi) riconoscendo altresì l’entrata in gioco di intelligenze altre, significa favorire il passaggio dalla criticità alla creatività, osando il richiamo a risorse di cambiamento inimmaginabili da un punto di vista strettamente razionale nell’ambito delle disabilità cognitive.
L’utilizzo di forme di dialogo non codificabili a priori, bensì soggette a continue ridefinizioni, non solo consente un processo di trasformazione interiore nei singoli (utente disabile, counselor, familiari, operatori) ma stimola parallelamente il sorgere di trasformazioni relazionali di sistema.
Anche le istituzioni coinvolte in un simile processo di Mediazione si ritrovano inserite, seppur in modo talvolta indiretto, in un percorso condiviso che pone contemporaneamente al centro la persona disabile e il bisogno di attivare nuove risorse utili alla salvaguardia di una piena integrazione, pensata nei termini del maggior livello possibile di autonomia personale.
Ottobre 2010
* Tratto dalla Tesi
‘Mia sorella è come papà, mentre io sono come la mamma’
Rispecchiamenti di identità, linguaggi e intelligenze altre nella relazione di aiuto con i disabili cognitivi e con le loro famiglie

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