martedì 20 settembre 2011

Ricette seriali per bambine da presidente.

















In questi giorni di ulteriori raccapriccianti intercettazioni a carattere surreal-sessuale, una serie di quesiti in forma di scatola cinese ricorrono nella mia mente.
Come è potuto accadere che nel nostro paese esista addirittura un vero e proprio esercito di 'bambine' del presidente (tra le quali, triturate in un orrido mix di volgarità e perversione, compaiono peraltro alcune quarantenni) cresciute col mito della prostituzione istituzionale e televisiva?
I loro genitori cosa accidenti fanno nella vita?
E chi invitavano alle feste di compleanno di queste belle piccine quando erano alle elementari?
Ma, soprattutto, con quale diavolo di ricetta seriale hanno saputo crescere centinaia di ragazzine appassionate di riti orgiastici per vecchi riccastri (im)potenti, collezionisti del porno kitsch de' noantri?
(che nel bel paese mica potevamo farci mancare i travestimenti da suora e da poliziotta - si badi bene - con uniformi originali).
Averne voglia di rispondere a queste domande...
Ogni tentativo di articolazione di un pensiero pensato, lascia la mente inesorabilmente vuota.
Come si potessero azzerrare millenni di sapere umano in un unico momento.
Anche se naturalmente non è così, il senso di sgomento per l'anomalia che stiamo vivendo - anomalia subita da 60 milioni di italiani all'incirca come da pulcini rinchiusi a migliaia in minuscole gabbie - è ormai radicato nell'inconscio collettivo.
Un inconscio collettivo paralizzato dall'eccesso, del tutto inedito, di pubblica perversione socialmente stratificata.


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