sabato 24 settembre 2011

Se l'arte fa paura.

Una ventina di puntate di Passeparout già pronte.
Eppure, la magica trasmissione della domenica di Philippe Daverio, è stata improvvisamente uccisa dal CdA della Rai.
Se l'arte viene considerata come qualcosa di superfluo e inutile, non si può non aver paura del contesto nel quale si sta vivendo.
Si dirà che nel nostro paese ci sono cose ben più preoccupanti della cancellazione di alcune trasmissioni televisive.
Tuttavia, se viene cancellato d'improvviso (senza alcuna motivazione attendibile) un programma della televisione pubblica non salottiero ma dedicato alla formazione estetica dei suoi numerosi spettatori, la faccenda deve destare un ragionevole allarme.
Se Passepartout è morto, nel più completo disinteresse generale, l'allarme è desto.
Bisognerebbe domandarsi come mai la notizia non ha suscitato reazioni minimamente paragonabili agli annunci, più o meno veritieri, di cancellazione di altre note trasmissioni della Rai di qualità assai discutibile.
Ma la domanda attualmente suona così retorica da sembrare addirittura sciocca.

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