martedì 13 settembre 2011

Una civiltà di insetti. Conversazione immaginaria tra I. Bergman e W. Allen

Tempi moderni

IB: ' Ho la netta sensazione che il nostro mondo stia per andare a picco. I nostri sistemi politici sono profondamente deteriorati e non servono più a nulla. I nostri modelli di comportamento sociale - interiori e esteriori - si sono dimostrati fallimentari. La cosa tragica è che non possiamo, né vogliamo, né abbiamo la forza di cambiare direzione. E' troppo tardi per le rivoluzioni e tutto sommato, nel profondo di noi stessi, non crediamo più neppure che possano sortire effetti positivi. Dietro l'angolo è in agguato una civiltà di insetti, che prima o poi prenderà possesso del nostro mondo iper-individualista. Per il resto sono un rispettabile socialdemocratico.'

 

WA: ' Non ho un grande concetto delle istituzioni. Credo che il tratto saliente dell'esistenza umana sia la disumanità dell'uomo nei confronti del prossimo. Se la osservassi da lontano, se fossimo osservati dagli alieni, penso che l'impressione sarebbe questa. Non credo che sarebbero ammirati della nostra arte o di ciò che abbiamo conquistato. Credo che sarebbero stupefatti dalle carneficine e dalla stupidità.'

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